Page 23 - PICCOLO TEATRO MILANO - FREUD
P. 23
LA VIENNA DI FREUD
Medaglione in bronzo coniato nel e la stessa spietatezza con cui Freud per quattro anni
1906 per il cinquantesimo aveva autoanalizzato se stesso. Kokoschka, che aveva
compleanno di Sigmund Freud.
Sul verso reca l’immagine di Edipo trent’anni meno di Freud, nella sua autobiografia arrivò
che scioglie l’indovinello della Sfinge a sostenere con poca modestia di aver lavorato
circondata dai versi dell’Edipo re di
Sofocle: O∑ TА/ΚLEIN’ AINIГMAT’ parallelamente al fondatore della psicoanalisi per scoprire
HIΔEI/KAI KPATI∑TO∑ ‘HN ANHP il mondo psichico degli esseri umani, leggendo nella
Colui che sciolse il celebre enigma e
fu uomo molto potente. mente dei soggetti ritratti come Freud leggeva nella mente
L’iscrizione contiene peraltro un errore dei suoi pazienti.... Annunciata dall’assassinio del
di ortografia perché L maiuscola (in pretendente al trono Francesco Ferdinando nel giugno
greco lambda) corrisponde al segno
Λ. Quella riportata è la lettera latina. 1914, che scatena la prima guerra mondiale, e dalla
© Archiv der Universität, Wien. morte di Francesco Giuseppe nel ’16, la Finis Austriae
arriva nel 1918. L’impero austroungarico si disgrega in
una serie di nuovi stati nazionali, e nasce la prima piccola
Repubblica austriaca. Nel marzo 1938 con l’Anschluss
l’Austria viene annessa alla Germania. Con la fine della
Repubblica finiscono anche l’arte e la letteratura della
Grande Vienna, omologata all’estetica e all’ideologia
hitleriana. Freud emigra a Londra dove l’anno dopo
muore. In seguito, mentre viene universalmente
riconosciuto il ruolo epocale di Freud (il suo nome viene
dato a un minuscolo cratere lunare nella parte
nordoccidentale della faccia visibile della luna), gli ultimi
anni dell’Impero, singolare intreccio di presagio di fine e di
effervescenza culturale descritti da Stefan Zweig ne Il
mondo di ieri, divennero oggetto di mito, il mito descritto
da Magris nel suo libro Il mito asburgico nella letteratura
moderna. Un mito che grazie agli scrittori delle
generazioni successive a Freud, Musil, Roth, Broch, è
arrivato fino a noi, ritratto di un’Austria illuminata, pacifica
e cosmopolita, molto lontana da quella di oggi, in cui è
riaffiorato l’antisemitismo.
(* docente di Discipline dello Spettacolo, “Sapienza” Università di Roma)
23